17 dicembre 1510

Dopo il crollo nel 1510 della Lega di Cambrai (che comprendeva lo Stato Pontificio, la Francia, il Sacro Romano Impero e il Ducato di Ferrara), papa Giulio II decise di ampliare i propri domini sulle terre degli ex alleati, tra cui appunto il Ducato di Ferrara. Con il sostegno dei Veneziani, durante l'estate del 1510 marciò quindi con le sue truppe e in agosto prese la città di Modena. Dopo un paio di settimane, Giulio II arrivò a Bologna per essere più vicino al teatro delle operazioni militari. Nell'ottobre 1510 fece un falso attacco contro Modena per poi dirigersi verso Bologna. Giulio II riuscì a concludere una tregua con i francesi, così che dopo la loro partenza il duca di Urbino decise di lasciare Bologna per prendere le fortezze di Concordia e Mirandola, situate a ovest di Ferrara. Il 17 dicembre 1510 l'esercito della Repubblica di Venezia, proveniente da Mantova, attaccò inizialmente la fortezza di Concordia sulla Secchia (difesa da soli 80 soldati e un centinaio di abitanti). Dopo 15 ore di bombardamenti, che provocarono 16 morti concordiesi, la cittadella si arrese il giorno successivo.Successivamente, parte delle truppe veneziane rimase di presidio a Concordia, mentre il resto dell'esercito della Lega Santa si mosse verso est alla volta di Mirandola, dove giunse il 19 dicembre. L'assedio si svolse tutto intorno a Mirandola, che all'epoca era una piccola città-fortezza rinascimentale e capitale dell'omonimo Stato, posta sulla strada che dalla Germania si dirige al cuore della pianura Padana. L'inverno del 1510-1511 fu registrato dagli storici come particolarmente freddo: il terreno di battaglia era ricoperto di neve e l'acqua nei canali era ghiacciata. Il trasporto delle truppe e delle artiglierie fu ostacolato dalle intemperie, che bagnarono anche le polveri da sparo.