16 dicembre 1668

Quando il De Fueillade propose ai comandanti veneziani una sortita generale contro le posizioni turche di fronte al bastione S. Andrea dovettero guardarlo come un pazzo furioso. Quand’anche si fosse potuto conquistare quelle trincee la guarnigione della città non era abbastanza numerosa né per tenerle né per distruggerle «in a word they (Venetians) wanted soldiers much more then ground». I Francesi insistettero e condussero ugualmente la loro sortita, il 16 dicembre uscirono dalle mura con le loro quattro brigate mentre un centinaio di uomini, assegnatigli dal Morosini, si occupava di guidarli e di proteggere la breccia alle loro spalle; erano un totale di 450 fanti. L’impeto iniziale e la sorpresa valse la conquista di alcune posizioni nemiche ma furono costretti a ritirarsi quando la pressione numerica del nemico rese insostenibile la loro posizione. Le perdite furono pesanti e una ventina di giorni più tardi, i Francesi superstiti, ripartirono per fare ritorno in patria. Dei 600 gentiluomini arrivati a Candia in novembre ne ripartirono,due mesi dopo, solamente 230 compresi una cinquantina tra feriti e ammalati.Nel contempo terminava in Francia la guerra di devoluzione e quindi Luigi XIV acconsentì ad inviare a Candia un grosso contingente di aiuto. Questo corpo di spedizione doveva combattere sotto la bandiera dello Stato Pontificio per non inimicarsi apertamente i Turchi. Nell’estrema necessità in cui versava, Venezia accettò formalmente che il comando supremo fosse affidato al nipote del Papa Vincenzo Rospigliosi. Le forze francesi, circa 6000 uomini al comando di François de Beaufort restarono a Candia solo alcuni mesi senza che il loro contributo fosse in qualche modo decisivo. Come per il contingente di Monsieur de la Feuillade anche in questo caso i comandanti francesi spingevano per una sortita generale che si sarebbe dovuta fare con l’appoggio della guarnigione veneziana. Morosini non aveva al suo comando più di 3500 uomini, non abbastanza per far delle sortite. Ciò nonostante prevalse l’opinione dei Francesi e la sortita fu fatta il 25 giugno dal lato della bastione della Sabbionara. Dopo aver travolto le prime posizioni turche e conquistato alcune batterie le truppe Francesi si diedero alla fuga. L’improvvisa esplosione di una batteria turca seminò il panico facendo pensare a delle mine. La scomposta ritirata, anche se fuga sarebbe un termine più appropriato, costò al contingente oltre Alpino circa 800 uomini. Fallita l’iniziativa terrestre si cercò di ricorrere alla forza navale. La flotta francese unita a quella alleata partecipò quindi ad uno spettacolare quanto inutile bombardamento delle posizioni turche, il cui unico risultato fu l’esplosione, con conseguente affondamento, della nave francese Théresè per un incidente nella santa barbara. In seguito ai dissapori con i comandanti veneziani susseguenti a queste e ad altre operazioni fallite i Francesi lasciarono Candia il 20 agosto 1669. Lasciando la città praticamente indifesa, si arrenderà infatti il 6 settembre 1669.