14 dicembre 1474

Pietro Mocenigo doge fu eletto a 69 anni, nasce a Venezia nel 1406, dopo una vita spesa al servizio della Serenissima come uomo d’armi. Le imprese che portarono il suo nome ebbero molta risonanza come la presa Antalia e Smirne e la difesa di Scutari così come fu stimato per aver riorganizzato la flotta. A titolo di cronaca: si narra che questo Doge usasse giacere con due bellissime schiave provenienti dall’oriente, una di nome Agnese e l’altra Lena. Al suo insediamento la “lira” d’argento assunse il nome di “mocenigo” e fu coniata con il “marcello”. L’ unica cosa che riuscì a mettere in cantiere durante la sua breve permanenza fu l’avvio delle trattative di pace con il sultanato di Costantinopoli (chiamato la “sublime Porta”). Il primo incontro avvenne il 6 gennaio 1475 ma non portò ad alcun risultato. Nel 1475 muore a Bergamo, sua città natale, il condottiero della Repubblica Bartolomeo Colleoni, alla quale lascia centomila zecchini d’oro per la guerra contro i turchi. In cambio vuole che gli erigano un momunento in fronte a S. Marco. Ma dal momento che in Venezia era assolutamente abolito ogni culto della peronalità di chiunque, trovano l’espediente di erigerli sì un monumento, ma in fronte alla Scuola Granda di S. Marco, in campo dei S.S. Giovanni e Paolo, dove ancor oggi lo si può ammirare in tutta la sua maestosità, essendo il più bel monumento equestre del mondo, ideato da Andrea di Cione, detto il Verrocchio, e fuso in bronzo dal fondidor de l’Arsanal, Alessandro Leopardi. Pietro Mocenigo morì di malaria, presa durante la campagna di Scutari, il 23 febbraio 1476 e sepolto a SS Giovanni e Paolo.