29 agosto 1353 Battaglia di Alghero

Nel 1350 i genovesi affermarono di vietare ai veneziani di navigare sul Mar Nero, scatenando le guerre Caffa tra le due repubbliche marinare I Veneziani, nonostante l'alleanza degli Aragonesi e dell'imperatore Giovanni VI Cantacuzene, persero la battaglia di Gallipoli e Costantinopoli, minacciata dai vincitori, chiuse i suoi porti ai vinti ( 1352 ). Questa battuta d'arresto e questa defezione non impedirono alla bandiera veneziana di tenere il mare, e i genovesi furono sconfitti a loro volta alla Loiera o ad Alghero, davanti a Cagliari, dove persero quarantuno galee il 29 agosto 1353. Nel 1354, dopo la sconfitta alla Loiera, i genovesi scelsero come ammiraglio Paganino Doria che due anni prima aveva vinto al Bosforo e gli affidarono trentatré galee. I Veneziani, da parte loro, armarono trentacinque, sempre sotto la guida di Niccolò Pisani. Mentre questi ultimi distaccavano le operazioni degli Aragonesi in Sardegna, dove Pietro il Cerimoniale aveva inviato un considerevole esercito, il Doria entrò nell'Adriatico e prese diverse navi mercantili e alcune galee di ritorno da Candia; devasta le coste dell'Istria si impadronì del comune di Parenzo e lo incendiò. I veneziani, spaventati dall'avvicinarsi dei genovesi, inviano a Niccolò Pisani l'ordine di tornare a difendere la sua patria. Chiusero l'ingresso del loro porto con una catena e si prepararono a resistere in caso di attacco.