3 agosto 1337

Padova si arrende ai Veneziani. Pietro de Rossi, che gli Scaligeri avevano cacciato dalla signoria di Parma ricevette il vessillo della Repubblica di Venezia dalle mani del Doge Francesco Dandolo è nominato comandante dell'armata veneto fiorentina . Con l'aiuto dei Chioggiotti il de' Rossi occupò il castello di Petadebò, che fu raso al suolo. Il 3 agosto1337 il condottiero entra a Padova dalla porta di ponte Corvo, alla testa di cinquecento soldati tedeschi, impossessandosi della città senza incontrare resistenza. Viene fatto prigioniero e condotto a Venezia Alberto della Scala, fratello di Mastino. Marco Loredan e Andrea Morosini sono inviati a prendere in consegna la città, poco tempo dopo, Brescia e Bergamo si arrendono ai Visconti, Feltre e Belluno a Carlo di Boemia. Nel frattempo Lucca viene minacciata dalle truppe di Rolando de' Rossi, succeduto nel comando al fratello ucciso all'assedio di Monselice. Vistosi alle strette, Mastino chiese la pace che fu sottoscritta a Venezia il 24 gennaio 1339. La Repubblica ottenne il ripristino della libertà di navigazione lungo il Po con l'abolizione dei dazi, il pagamento dei danni e la cessione di Treviso, di Castelbaldo e di Bassano con i relativi territori. Castelbaldo e Bassano vennero ceduti a Ubertino da Carrara signore di Padova, che aveva favorito la presa della città. Il 14 febbraio 1339 la pace fu solennemente celebrata con un torneo in piazza S. Marco.