21 agosto 1862

Emilio Salgari nacque a Verona da una famiglia di piccoli commercianti. Fu alunno della scuola "Paolo Caliari", che ne conserva le pagelle, poi frequenta, con scarso successo, il Regio Istituto Tecnico e Nautico "P. Sarpi" di Venezia, per conseguire il brevetto di capitano di lungo corso. Come "uomo di mare" Emilio Salgari compì solo alcuni viaggi di addestramento a bordo di una nave scuola e successivamente un viaggio (probabilmente in qualità di passeggero) sul mercantile "Italia Una", che per tre mesi navigò su e giù per l'Adriatico,toccando la costa dalmata e spingendosi fino al porto di Brindisi. Non ottenne la licenza di Capitano e rinunciò alla carriera di marinaio, ma trasferì la sua straordinaria passione per l’avventura nella letteratura. Nel 1883 inizia a collaborare con il quotidiano veronese "La Nuova Arena", sulle cui pagine apparve a puntate il suo primo romanzo, "Tay-See", stampato successivamente (dopo aver subito varie modifiche alla trama) con il titolo "La Rosa del Dong-Giang"; nell'ottobre dello stesso anno escono le prime puntate di "La Tigre della Malesia". I suoi primi romanzi gli fruttarono molto successo, ma scarsissimi introiti: durante tutta la sua vita, Salgari non seppe gestire le sue finanze e fu penalizzato dalla sua candida ingenuità. Nel 1884 Salgari pubblicherà, sempre a puntate, "La favorita del Mahdi", iniziando così la fortunata e tormentata carriera di scrittore che annovera al suo attivo circa ottanta romanzi e un numero ancora imprecisato di avventure e racconti. Anche se i suoi romanzi sono ambientati in Giungle oscure e nei Mari del Sud, egli non viaggiò mai, ma non inventò nulla dei paesaggi, delle popolazioni e dei fatti storici in cui ambientò le sue opere: si documentava attentamente su libri e giornali che raccoglieva diligentemente. Nel 1892 sposò l'attrice di teatro Ida Peruzzi, un matrimonio, a suo modo riuscito anche se la moglie morirà internata in manicomio. Ampliatasi la famiglia con la nascita della piccola Fatima (la primogenita, seguiranno poi tre maschietti: Nadir nel 1894, Romero nel 1898 e Omar nel 1900), Emilio Salgari si trasferisce a Torino, dove lavora per l'editore Speirani, casa editrice per ragazzi, lavorando con contratto fisso e pubblicando circa 30 titoli tra il 1892 ed il 1898. Nel 1897 re Umberto lo nominò "Cavaliere della Corona" e, nel 1898, l'editore Donath lo convinse a trasferirsi a Genova dove le scrittore strinse amicizia con Giuseppe "Pipein" Gamba che sarà il suo primo grande illustratore. Furono anni buoni, interrotti da un nuovo trasferimento a Torino, nel 1900, mentre le condizioni della famiglia si fecero difficili con la nascita del quarto figlio. Nonostante l'incessante lavoro, malgrado i successi, a lui, incapace di gestirsi, restavano solo le briciole, insufficienti a mantenere un minimo decoro borghese, mentre aumentavano i debiti. Nel tentativo di aumentare le entrate necessarie anche all'assistenza alla moglie che nel frattempo era impazzita, rompe il contratto con Donath per passare all'editore Bemporad per cui, dal 1907 al 1911 scrisse 19 romanzi. Il successo di Emilio Salgari, specialmente tra i ragazzi, continua, diversi titoli raggiungono le 100.000 copie, anche se la critica ignora la sua produzione. Il collasso nervoso e il ricovero della moglie furono il colpo di grazia per un uomo allo stremo delle forze che, nel 1910, tentò il suicidio per la prima volta. L'anno dopo, a Torino, il 25 aprile 1911, Emilio Salgari, oppresso dai debiti e dalle disgrazie familiari, si toglie la vita, squarciandosi il ventre e la gola con un rasoio, imitando il suicidio rituale dei samurai giapponesi, come aveva fatto suo padre nel 1889 e come farà pure suo figlio Romero nel 1931. Prima di uccidersi Salgari scrisse una lettera per i figli, e una, sprezzante, agli editori: "Ai miei editori: A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che io vi ho dato pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna. Emilio Salgari" . Fu autore di oltre duecento romanzi e racconti di avventure esotiche, autentici classici della letteratura per ragazzi come: "I misteri della jungla nera", "Le tigri di Mompracem", "Sandokan alla riscossa", "Il Re del Mare", "I Pirati della Malesia", "Il Figlio del Corsaro Rosso", "Jolanda, la figlia del Corsaro Nero" che fanno parte della biblioteca dei ragazzi del terzo millennio, cent'anni dopo la sua morte (alla faccia dei critici).