25 Agosto 1514

Siamo nel 1512, Crema è occupata dai Francesi, quando Guelfi e Ghibellini si affrontano in città. Il governatore francese Duras li espelle e loro si organizzano militarmente a Montodine, Ombriano e Campagnola per preparare il rientro. A S. Bernardino costruiscono due ponti, sul Serio. La Serenissima invia Renzo da Ceri per dirigere le operazioni militari. In città ci sono due comandanti: Benedetto Crivelli e Gerolamo da Napoli. Da Napoli cerca di mettere in cattiva luce il Crivelli presso il governatore francese della città. Sospettato a sua volta di tradimento, il Crivelli gli fa sparare un colpo di archibugio e spaccare il cranio da due suoi alabardieri durante un’ispezione alla Porta Nuova di Crema,poi tratta segretamente la resa prima con Renzo da Ceri e poi con i milanesi. Renzo da Ceri si dimostra più forte e prende possesso di Crema il 9 settembre 1512. Ma la battaglia di Ombriano è solo agli inizi. A Bagnolo, in quello stesso giorno Santo Robatto, per i milanesi, schiera 10mila soldati svizzeri. Gli eserciti si fermano e partono trattative diplomatiche. La Serenissima vuole la Gera d'Adda, Brescia e Cremona e tratta con il re di Francia Luigi XII, visto che il campo della Chiesa era stato lasciato libero dalla morte di Giulio II (febbraio 1513). Luigi XII non è del parere di cedere e passa le Alpi con il suo esercito, ma non arriva perché viene sconfitto a Novara e ritorna in Francia. Ma sullo scenario della guerra si affaccia anche la Spagna, che guadagna le terre da poco conquistate dalla Serenissima, arrivando a minacciare Crema. Nel 1514 Prospero Colonna raduna sotto le mura di Crema, soldati spagnoli, sforzeschi e svizzeri. Lui si accampa Offanengo, il comandante Silvio Sivello a Ombriano, Cesare Ferramosca a Pianengo. Renzo da Ceri trasforma la basilica di S. Maria, da poco finita, in una inespugnabile fortezza. La città accoglie 36mila tra persone e soldati, troppe per l'epoca e scoppia una terribile epidemia. La gente, spaventata, invoca S. Rocco ed erige una chiesa dove oggi c'è l'antico ingresso del teatro, ex banca, ora chiuso perché pericolante, in via Verdi. Alla fine le vittime furono ben 16 mila. La città resiste agli assalti e Renzo da Ceri, per pagare i soldati, requisisce i tesori del Monte di Pietà e della basilica. Inoltre fa battere una moneta propria che chiama Petacchia. Il 25 agosto 1514 ecco la mossa vincente. Renzo da Ceri divide in gruppi le truppe e fa una sortita a sorpresa. Il capitano Andrea Matria è ai Mosi, Giacomo Micinello a Capergnanica, Renzo da Ceri e il podestà Contarini a Porta Ombriano. La mossa riesce e i soldati cremaschi prendono alle spalle gli avversari che sono immersi nel sonno, rovesciando le sorte della battaglia e vincendo definitivamente. E Crema torna sotto l'egida della Serenissima, aprendo un lungo periodo di pace fino al 1797.



25 Agosto 1609

Galilei presenta il suo telescopio. Al cospetto del Senato Veneziano, lo scienziato Galileo Galilei mostrò il funzionamento del primo telescopio rifrattore della storia. Era composto da un tubo di legno nel quale erano inserite due lenti, una concava e l’altra convessa. In realtà esistevano altri telescopi di fabbricazione olandese che Galileo ebbe il merito di perfezionare notevolmente, cercando di aumentarne la capacità di ingrandimento. La vera rivoluzione in realtà stava nel primo utilizzo astronomico del telescopio, che consentì a Galileo di fare scoperte scientifiche importanti: dai paesaggi della Luna ai satelliti di Giove, dalle stelle della Via Lattea alle fasi di Venere, fino alle macchie solari. Tutto ciò, unito al fatto che le sue scoperte risulteranno, in seguito, ancor più sensazionali alla luce della limitata portata degli strumenti utilizzati, metterà d’accordo gli studiosi nel far coincidere con questa fase la nascita dell’astronomia. Esposte nel 1610 nel breve trattato Sidereus Nuncius, le osservazioni astronomiche di Galileo confermarono le teorie eliocentriche di Copernico, facendo entrare lo scienziato pisano nel mirino dell’Inquisizione cattolica, propugnatrice del sistema tolemaico (secondo il quale la Terra era al centro dell’universo).