6 settembre 1509

Sortita di stradiotti ai danni delle truppe imperiali tra Padova e Vicenza ai danni delle truppe imperiali, catturano un prezioso convoglio di rifornimenti. Gli Stradiotti erano dei mercenari un po' strani, che usavano portare con loro mogli e figli. Nell'arte militare non cercavano solo l'avventura, ma un dignitoso modo di vivere, che gli era impedito dalla stato della loro terra, che era caduta in mano ai turchi. Questi non lasciavano alcuna alternativa alla conversione all'islamismo e alla sottomissione al potere della Sacra Porta. L'asperità dei luoghi consentiva una resistenza alla completa assimilazione, e quelli che rimasero non furono mai completamente turchizzati. Conservarono lingua, usi e costumi e persino il loro islamismo era più un conversione di superficie, mentre nel loro profondo mantennero un legame con l'antica loro religione. L'attuale Albania è una comunità per gran parte islamica, ma senza alcun fanatismo o integralismo religioso. Il lungo dominio turco non è riuscito a far penetrare nella coscienza popolare. Il loro valore attirò l'attenzione della Serenissima Repubblica di Venezia, che reclutò truppe mercenarie costituendo un reggimento conosciuto con il nome di Stradiotti, che ben presto divennero famosi in tutta Europa. Venivano chiamati anche cappelletti (“sono il medesimo i cappelletti che gli stradiotti”, afferma Guicciardini) , per il piccolo copricapo rosso che usavano. Erano noti e apprezzati perché formavano una cavalleria leggera, molto mobile che operava con blitz improvvisi molto devastanti. Avevano la fama di non lasciare prigionieri: mozzavano la testa ai loro nemici e chiedevano un ducato per ognuna.