1 maggio 1647

Emessa una Parte (legge) in Maggior Consiglio relativa alle denunce anonime infilate nelle apposite boche da leon: prima di procedere contro un accusato, il Consiglio dei Dieci dovrà ballottare se veramente l'accusa contenga materia di Stato o importantissimo pubblico interesse e si darà luogo all'accusa quando questa riporti almeno i cinque sesti dei voti. Per essere ritenuta valida la votazione doveva venir ripetuta cinque volte e nel caso non si raggiungesse la maggioranza richiesta, la denuncia veniva bruciata. Si era giunti a tanto dopo diverse leggi successive a quella del 30 ottobre 1387 nella quale veniva intimato che tutte indistintamente le denunce anonime venissero bruciate.
Le Bocche di Leone
Molto intriganti sono sempre state le Bocche di Leone, o Boche de Leon in veneziano. Dopo la congiura di Baiamonte Tiepolo del 1310 contro il doge Pietro Gradenigo, fu deciso di disseminare nei vari sestieri, come pure all’interno di Palazzo Ducale, le Bocche per le denunce segrete (boche de le denontie secrete). Dal punto di vista meramente estetico non possono considerarsi propriamente belle: si tratta di bassorilievi che rappresentano facce di leoni o facce umane minacciose, aventi al posto della bocca una fessura nella quale venivano inserite carte e lettere. In tali documenti venivano denunciati coloro che commettevano i più svariati crimini, quali bestemmia, evasione delle tasse, inadempienza alla sanità. Chiunque aveva la facoltà di scrivere denunce: non è così difficile pertanto immaginare come molti veneziani, per invidia, rancore, odio scrivessero i nomi di persone oneste. Per evitare tutto ciò, il 1 maggio 1647 fu deciso che le denunce segrete non potessero essere anonime; al contrario, dovevano essere firmate e dovevano riportare i nomi di almeno 2 testimoni, altrimenti non venivano prese in considerazione e di conseguenza i giudici provvedevano a bruciarle… a meno che non si trattasse di denunce relative alle congiure ai danni dello stato, crimine troppo pericoloso per la stabilità stessa del sistema politico della Repubblica. Quando una accusa era ritenuta fondata, la magistratura più temuta della Repubblica Veneziana, il Consiglio dei X, dava inizio ad un lavoro investigativo segreto, al fine di ottenere le prove delle accuse formulate nelle lettere, per poi procedere con uno stremante interrogatorio del denunciato. Le denunce più gravi erano di congiura e di cospirazione contro lo stato, nel qual caso la condanna era la pena di morte, l’esilio, o la relegazione. Le Bocche di Leone furono create per preservare la pace nella Serenissima, per evitare lotte intestine e tentativi di prese di potere ai danni dello stato. Ogni Bocca di Leone corrispondeva ad un diverso e ben specifico reato. Dietro a ciascuna vi era una piccola cassetta di legno per raccogliere tutte le denunce. Le chiavi di tali cassette erano tenute dai Magistrati e solo i Capi dei Sestieri potevano aprirle.