10 maggio 1509

Federico Contarini, provveditore di Asola , avendo appreso che il grosso dell'esercito mantovano aveva oltrepassato il Po, tra l'8 e il 9 maggio effettuò una serie di scorrerie devastando le campagne nemiche. Nella notte successiva Alessio Beccaguto, capitano dei balestrieri del Marchesato, muovendo da Canneto assediò il borgo di Casaloldo con 300-400 cavalieri e 600 fanti mantovani ben armati, supportati da due cannoni in ferro e da altri due in bronzo. I circa 200 fanti veneziani a presidio del castello di quel borgo si difesero e inviarono subito un messaggero ad avvisare il Contarini dell'attacco in corso. Il provveditore ordinò a Matteo dal Borgo di radunare rapidamente circa 200-300 contadini locali, che vennero armati con lance, falcioni e ronconi, dopodiché uscì incontro al nemico insieme ai suoi 100 fanti e a 70 fanti al comando di Angelo Avogadro da Brozzo. I mantovani mossero verso Castelnuovo e i due eserciti si incontrarono nei campi attorno all'odierno cimitero del paese, in località Sant'Emiliano. La mischia fu aspra e i mantovani probabilmente non si aspettarono una tale determinazione da parte di un esercito costituito perlopiù da contadini. Durante lo scontro fu ferito lo stesso Beccaguto che cadde nelle acque del Tartaro. I soldati mantovani, vedendo che il comandante era stato ferito e disarcionato insieme a molti dei loro, si diedero ad una fuga disordinata verso Canneto. I fanti e i cavalieri appiedati furono in buona parte catturati.I veneziani ebbero lievi perdite mentre morirono sessanta mantovani, un centinaio furono feriti, ottanta presi prigionieri insieme a cinquanta cavalli e ai quattro cannoni. I prigionieri, spogliati delle armi e legati, furono condotti ad Asola. Pochi giorni dopo Beccaguto cadde di nuovo in un'imboscata tesagli da stradiotti veneziani a Castiglione delle Stiviere; vi morirono ventiquattro uomini e altri ottanta furono catturati. Quattro giorni dopo la vittoria di Casaloldo, i veneziani subirono una disastrosa sconfitta ad Agnadello per mano dei francesi e furono costretti a ritirarsi da tutta la Lombardia e da gran parte del veronese, attestandosi dietro l'Adige.

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