23 gennaio 1737

Viene concesso un "privilegio" al vetraio Giuseppe Briati di Murano, avendo egli inventato un nuovo tipo di cristallo. Padrone di Fornace a Murano, nato nel 1685 circa, morto il 18 gennaio 1772. Forse il vetraio più famoso del XVIII secolo. All'inizio della sua attività, Giuseppe produsse nella sua piccola fornace i cosiddetti soffiati . Fu Gastaldo dei vetrai nel 1724. Alcuni biografi asseriscono che egli abbia carpito i segreti del vetro potassico boemo durante un viaggio che avrebbe compiuto sotto mentite spoglie. Silvano Tagliapietra, storico muranese, sosteneva invece che questa trasferta non avvenne mai. Anzi: secondo lo studioso, Briati sarebbe stato in carcere per debiti, altro che soggiorno "boemo"! Comunque sia, Iseppo ottenne dal Consiglio dei X il permesso di lavorare in esclusiva il vetro alla "maniera dei boemi" , oltre a privilegi e prerogative che fecero imbestialire i colleghi muranesi per la loro eccezionalità, tanto che il fortunato "paròn" si sentì minacciato di morte da loro. Per questo ottenne dalla Serenissima un ulteriore favore "speciale". lavorare il vetro a Venezia! La sua fornace "All'Angelo Raffael" aprì i fuochi in centro storico, nella fondamenta che porta ancora il suo nome (forse l'unico caso in cui una via è dedicata a Murano e a Venezia alla stessa persona), nel 1739. Produsse "deseri" e i famosi lampadari "ciocca", oggi chiamati Ca' Rezzonico, diventando il fornitore ufficiale del doge. Forse per farsi perdonare il trattamento spudoratamente privilegiato che ottenne dal Governo veneziano, lasciò all'isola natale un ospizio che esiste ancor oggi.. L'edificio fu fatto erigere nel 1752/53 in contrada Santo Stefano dal famoso vetraio che ne sostenne in toto le spese di costruzione e di mantenimento. Elegante, completo di un piccolo oratorio, fu fatto costruire dal Briati per ospitare vedove di vetrai muranesi aventi un’età inferiore ai cinquant’anni, in numero di 12. A loro era anche assicurata una piccola somma mensile, frutto di lasciti alla zecca e a istituti di carità veneziani da parte del Briati.. Venne consacrato nel 1754 ed intitolato a San Giuseppe, probabilmente in onore del munifico donatore.