22 febbraio 1508

Le truppe imperiali entrarono nella località ampezzana di Alverà, aggirando il Castello di Botestagno, nel quale i veneziani si erano asserragliati. le truppe imperiali entrarono nella località ampezzana di Alverà, aggirando il Castello di Botestagno, nel quale i veneziani si erano asserragliati. Le truppe imperiali continuarono la marcia verso sud, sconfiggendo un manipolo di truppe cadorine delle Serenissima presso la chiusa di Venàs. Negli anni successivi la guerra procedette in un continuo andirivieni di truppe veneziane da sud e di lanzichenecchi tedeschi da nord. Nell’ ottobre 1511 le truppe imperiali espugnarono la rocca di Botestagno, assumendo del tutto il controllo d'Ampezzo, e l'imperatore Massimiliano I si presentò di persona agli ampezzani richiedendo l'atto di sottomissione: essi fecero omaggio al nuovo sovrano e ottennero in cambio il mantenimento di tutti i privilegi - compresi quelli contemplati negli Statuti cadorini - di cui la comunità aveva goduto sotto Venezia, oltre all'assicurazione che non sarebbero stati aggregati alla Pusteria. Terminava così la lunga appartenenza al Cadore d'Ampezzo, e si compiva il distacco politico ed amministrativo fra le due aree, che perdurò fino al 1923, quando il territorio ampezzano fu aggregato alla Provincia di Belluno.