4 febbraio 1384

Francesco da Carrara signore di Padova fece il suo ingresso solenne in città e si impossessò ufficialmente di Treviso attraverso i consueti atti cerimoniali della consegna delle insegne cittadine e del giuramento di fedeltà dei rappresentanti del popolo al nuovo signore. Le cronache ci riportano un sentimento generale di ostilità nei confronti del Carrarese. Un documento citato da Liberali nel suo studio, ancora insuperato, sulla dominazione carrarese a Treviso, descrive un popolo che, all’ingresso di Francesco in città, si reca incontro al nuovo signore “letitiam simulans”. Anche i rappresentanti di Santa Maria dei Battuti si riferiscono ai padovani con l’epiteto di “inimici Comunis”. Questi sentimenti troveranno ragion d’essere nei futuri provvedimenti presi da Francesco il Vecchio, che ben presto si premurò di abolire i Consigli cittadini e di inserire suoi stretti collaboratori nelle più alte cariche di governo. Come a Padova “il potere dei Carraresi fu in grado di esprimersi senza più remore nei confronti dell’antico reggimento comunale” dato che il signore assunse i pieni poteri in ambito di giustizia, giurisdizione e guerra attraverso “il diritto di legiferare, nominare gli ufficiali della città e del territorio, imporre tributi, amministrare i beni pubblici e disporre di quelli ecclesiastici”. Nonostante questo, la situazione di desolazione e spopolamento in cui verteva Treviso, a causa del lungo assedio, delle scorrerie nel trevigiano e della notizia dell’avvento carrarese che aveva fatto fuggire molti dalla città, spinse Francesco a incentivare il ritorno della popolazione attraverso commutazione di pene, abolizione dei debiti e esonero dalle tasse per coloro che si fossero recati ad abitare a Treviso e nel distretto222. Questi decreti furono emessi dal primo rettore della città, Otonello de Descalcis, che svolse il suo incarico con il titolo di vicepodestà, quando ancora il Carrarese non era ben certo della giurisdizione da imporre alla sua nuova conquista. Il suo ruolo fu funzionale al mantenimento dei rapporti con la cittadinanza, abituata da tutte le precedenti dominazioni a vedere rispettate le sue istituzioni223. I cambiamenti più importanti avvennero con il primo podestà effettivo, Simone Lupi, che, insieme al vicario, venne eletto direttamente da Francesco il Vecchio senza consultazione degli organi cittadini224. Un ruolo determinante nelle decisioni prese per la gestione della città ebbe la guerra in Friuli. Una volta conquistata Treviso, Francesco aveva colto l’occasione per allargare le sue mire espansionistiche anche verso il Friuli, grazie al controllo sulla strategicamente collocata città di Conegliano e grazie al suo tradizionale rapporto di amicizia con il patriarca di Aquileia. Francesco aveva messo in atto tutta una serie di misure diplomatiche che lo videro sempre più partecipe nelle questioni friulane. Grazie alla sua tradizionale vicinanza al regno d’Ungheria era riuscito a farsi incaricare dalla regina Elisabetta della mediazione del conflitto che era scoppiato nel 1385 tra il patriarca e dei feudatari ribelli udinesi. Era inoltre riuscito a far sì che il patriarca collocasse molti padovani a lui fedeli alle cariche più importanti del patriarcato.


4 febbraio 1821

Si inaugura, a Bassano, il nuovo Ponte coperto sul Brenta, in sostituzione di quello distrutto dai francesi nel 1813. Lungo circa 65 metri, largo 8, con tettoia sostenuta da una duplice fila di 19 colonne, fu costruito su progetto di Angelo Casarotti da Schio, con il legname fornito gratuitamente dall'imperatore Francesco I. Orgoglio dei Bassanesi, il celebre ponte vanta antichissime origini: la prima notizia risale al 1209, fu ricostruito da Andrea Palladio nel 1569 e da Bartolomeo Ferracina nel 1751. Più volte distrutto nel corso dei secoli dalle piene del fiume, o per esigenze belliche, il ponte risorse sempre mantenendo l'antica forma. Il ponte fu ricostruito dopo la seconda guerra mondiale su disegno originale del Palladio. Venne inaugurato il 3 ottobre 1948 con la presenza del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Il 3 ottobre 2021, nel 73º anniversario dall' ultima inaugurazione, è dall'ultima ristrutturazione, viene inaugurato con la presenza della Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati e del Segretario di Stato della Santa Sede Cardinal Pietro Parolin. Nel giugno 2019 è stato dichiarato Monumento Nazionale (legge 5 luglio 2019, n. 65).