1 febbraio 1499

Alla presenza de Doge si scopre per la prima volta l'Orologio della Torre di piazza San Marco a Venezia. Eseguita su progetto di Mauro Coducci, alta 29 metri, larga 6 e definita "splendente faro di bucintoro veneziano", la Torre reca al centro L’orologio inaugurato il primo febbraio del 1499 dal Doge Agostino Barbarigo creò da subito grande meraviglia dei veneziani per i suoi automi e le particolari indicazioni del quadrante. Il posizionamento dell’orologio sulla torre della piazza, ben visibile arrivando dal mare, sicuramente non casuale, diventa presto il simbolo della ricchezza di Venezia. L’orologio era azionato da pesi ed aveva uno scappamento a foliot. Ben poco si sa del movimento, ma la grande meraviglia era la Processione dei Magi: i tre Re passavano davanti alla statua dorata della Madonna col Bambino e s’inchinavano, preceduti dall’Angelo Annunciatore che suonava la tromba. Da notare che la tromba produceva effettivamente un suono, tramite un mantice ed una canna ad ancia. Attualmente, le statue dei Magi non sono quelle originali del 1499 ma una replica molto fedele. L’indicazione astronomica era sicuramente la parte più affascinante del meccanismo. Nel quadrante principale di 4,5 mt. di diametro, suddiviso con le 24 ore dell’ora italica, si potevano leggere in cerchi concentrici le posizioni dei pianeti, secondo il sistema Tolemaico: Saturno, Giove, Marte, Venere e Mercurio, la posizione del sole inserita nello Zodiaco e l’indicazione delle fasi lunari. Un altro quadrante posto sul retro della Torre, indicava solo il tempo. Restaurata più volte, la Torre ebbe il suo assetto definitivo nel 1755 quando furono aggiunte otto colonne ai vani della grande arcata a pianterreno. L'aggiunta non trova tutti consenzienti; nottetempo, sulle colonne contestate, fu appeso un cartello con la scritta: Lustrissime siore colonne, cossa féu qua? - No lo savémo in verità ! A titolo di cronaca, dopo due secoli e mezzo di onorato funzionamento il macchinario dell'orologio verrà rinnovato da Bartolammeo Ferracina che impiega ben cinque anni per costruire il nuovo macchinario e precisamente dal 1752 al 1757. La macchina dell'orologio subì altri importanti lavori da Luigi de Lucia nel 1858, che risulta essere l'ultimo firmatario dell'orologio prima che, in epoca recentissima, questo venisse saccheggiato e volgarizzato da una sedicente operazione di "restauro".