30 ottobre 1457

Diventa doge Pasquale Malipiero. Fu eletto il 30 ottobre del 1457, all’ età di 65 anni. senza che abbia avuto grandi trascorsi o meriti particolari a parte il suo accanimento contro Francesco Foscari. Ma la sua casata è ritenuta molto antica, discenderebbe egli da Pilemene, re di Paflagonia, venuto in Italia fuggendo da Troia, assieme ad Antenore. Egli sarà il primo ad indossare abiti di seta, mentre la moglie, Giovanna Dandolo, darà inizio alla lavorazione dei merletti, una attività trasformata in seguito in vera e propria industria da Morosina Morosini. Moglie di Marino Grimani, 89mo doge, amata dalla gente, aprirà un vero laboratorio a S. Fosca che occuperà fino a 130 persone. Da questa esperienza nascerà la vera industria del merletto a Burano, che coinvolgerà tutte le buranelle. l’ unica cosa che possa far pensare alla sua elezione fu il fatto che era stato un accanito sostenitore della causa contro Francesco Foscari. Ma il comportamento tenuto dal Consiglio dei Dieci, nei confronti del vecchio doge non passò tra indifferenza infatti, il 25 ottobre 1458 il Maggior Consiglio promulgò le leggi limitatrici dei poteri di quel Consiglio, vietando espressamente l’ interferenza e l’ ingerenza su questioni riguardanti il doge e la sua Promissione. I Dieci furono anche ammoniti con pubblico rimprovero nel quale veniva ricordato loro che “l ‘ eccelso consiglio era stato creato, non per provocare scandali, ma per impedire che si verifichino” L’ unica intuizione di Pasquale Malipiero fu quella di assegnare il comando dell’armata terrestre al Capitano di ventura Bartolomeo Colleoni già più volte alternativamente a fianco dei tanti signori della guerra quali i Visconti, Carmagnola e Gattamelata. Non perchè vi fosse immediata necessità di difesa o offesa ma per toglierlo definitivamente dal “ mercato”, nell’ eventualità che qualche papa o qualche signoria confinante, avesse intenzioni diverse dalla pace. Comunque non vi fu fortunatamente alcuna necessità di farlo intervenire ed il Colleoni visse tranquillamente da pensionato nel suo castello di Malpaga ( sulla riva sinistra del Serio a circa 12 km a sud di Bergamo). L’indole del Doge Malipiero diversa a 180 gradi rispetto a quella del suo predecessore, mandò a monte anche la crociata indetta dalla Dieta di Mantova, insediata allo scopo da papa Pio II, per tali e tante le riserve poste nei confronti della spedizione. Il “dux pacificus” come venne soprannominato si spense il 17 maggio 1462 e fu sepolto nella chiesa dei SS. Giovanni e Paolo.