17 novembre 1439

Venne presa d'assalto Verona: furono scalate le mura della Cittadella e sfondate le porte d'accesso alla città, quindi i soldati milanesi si diedero al saccheggio, mentre il podestà e il capitano trovavano rifugio in castel San Pietro e castel San Felice. Da lì essi chiesero soccorso a Venezia, e le truppe arrivarono in quattro giorni: queste entrarono a nord da castel San Felice e riuscirono a mettere in fuga la milizia nemica, che si accalcò presso il ponte Nuovo, in cerca di una via di fuga. Il ponte a quel tempo era però di legno e non riuscì a sostenere il peso dei soldati: crollò e molti affogarono nelle acque dell'Adige, mentre ben 2 000 vennero catturati. La città tornò quindi completamente libera il 20 novembre 1439, e con la pace stipulata Peschiera e Legnago tornavano a far parte della provincia veronese. Il primo secolo veneziano a Verona fu ricco di costruzioni di chiese e monumenti, la presenza del monaco Giovanni da Verona e degli olivetani di Santa Maria in Organo portò la stampa a Verona, che da quel momento entra di forza nella storia locale. Con la fine della guerra, inoltre, la città godette di un lungo periodo di pace, che si perpetuò sino al 1509, quando la Serenissima venne attaccata dalle potenze della lega di Cambrai.