13 novembre 1509

Nella notte, alcuni nobili catalani appoggiati dal vescovo di Nicosia, penetravano nel Palazzo Reale e nella stanza stessa della Regina Corner. Nel 1468 Giacomo II di Cipro sposò per procura Caterina Cornaro che, solo nel 1472, venne condotta a Famagosta, sull'isola di Cipro, dove furono celebrate nozze sontuose. Un anno dopo il re morì a causa di una strana malattia, dovuta ad uno strapazzo di caccia, poco prima della nascita del suo erede Giacomo III, che a sua volta morì l'anno successivo di febbri malariche. Questo fece sì che l'intera eredità dei Lusignano passasse nelle mani della Regina Caterina. Subito dopo la morte di Giacomo II, a Famagosta scoppiò una sommossa fomentata da più parti per sostituire a Caterina l'erede "legittima" Carlotta (1444-1487), figlia di Giovanni II di Lusignano (1418-1458), sorellastra di Giacomo II e moglie di Ludovico di Savoia. A questo punto Venezia intervenne dirigendo la politica di Caterina, che governò su Cipro assistita da un Consiglio di Reggenza, dallo zio Andrea Corner e da due cugini. Cipro cadde quindi sotto l'influenza della Serenissima. Decisi nel volersi liberare dal dominio veneziano, nella notte del 13 novembre 1473, alcuni nobili catalani appoggiati dal vescovo di Nicosia, penetravano nel Palazzo Reale e nella stanza stessa della Regina assassinando lo zio Andrea, il cugino Marco Bembo, il medico ed un domestico. Venezia rispose inviando dieci galee agli ordini del Provveditore Vettor Soranzo. Le truppe da sbarco catturarono i nobili dissidenti al soldo del re di Napoli e del Duca di Savoia. Alla morte del figlio Giacomo III, nel 1474, il suo posto fu preso dalla stessa Caterina, che regnò dal 1474 al 1489. Il 18 marzo 1489, vestita di nero, la regina lasciò per sempre l'isola. A Venezia fu accolta in maniera trionfale, e ebbe in dono la signoria di Asolo, sul cui territorio aveva gli stessi poteri del doge. Diede vita a una corte di artisti e letterati: Giorgione, Lorenzo Lotto, Pietro Bembo, che vi ambientò Gli Asolani. Nel 1509 si rifugiò a Venezia, per sfuggire alle truppe tedesche. Morì in città il 10 luglio 1510. Oggi è sepolta nella chiesa di San Salvador.