La festa popolare delle Łumere risale alla tradizione ed era nota ai nostri nonni, ben prima che arrivasse in Italia la festa americana di Halloween per esorcizzare il giorno dei morti con un “dolcetto o scherzetto”. L’uso di intagliare le zucche e illuminarle con una candela si ritrova anche nel Nord Italia, come in Lombardia ed in Liguria. Nel nostro Veneto la zucca diventa il simbolo della Notte delle Łumere; erano poste nei posti più bui, vicino ai cimiteri, alle chiese o sui davanzali delle finestre, per illuminare la via alle anime. Questa festa è legata soprattutto a tre eventi che alla fine del mese di ottobre introducono nella stagione dell’Inverno. Le forme intagliate nelle zucche vogliono far paura al buio stesso quasi beffandolo e volendo cacciare e spaventare il male che in esso si annida. Solo insieme e accendendo tante luci si scaccerà la tenebra dai villaggi e dai paesi che diventano sempre più tristi e pericolosi a causa del buio della notte. I falò, le lanterne e i campanelli: indicano la presenza di persone amiche anche nel buio della notte. Secondo la tradizione la notte delle Łumere vuole ricordare che l’anima delle persone morte è presente in questa notte ancora tra noi e che esse sono vicine e questo porta gioia nel cuore. Perché esse tornano in questa notte ad essere la luce del cammino per chi è rimasto sulla terra… per questo motivo si accendono, in questa notte, tante luci con forme e colori diversi, un po’ come i lumini accesi sulle tombe dei nostri cari.